Patata dell’Alto Viterbese IGP

La patata dell’Alto Viterbese ha ottenuto la denominazione IGP nel 2014 per la specie Solanum tuberosum della famiglia della Solanacee, ottenuti con tuberi semi di varietà di patate certificate (iscritte nel Registro Nazionale delle Varietà), coltivate nell’area di produzione specifica.

Caratteristiche fisiche

  • forma: ovale od ovale allungata regolare;
  • calibro: compresa tra 40 e 75 mm;
  • buccia: giallo, liscia;
  • pasta: gialla;
  • parte edibile: non inferiore al 97 %

Per il prodotto destinato alla IV gamma non sono previsti limiti di forma e di calibratura. 

Caratteristiche Chimiche

(per 100 gr di prodotto edibile)

  • umidità: compresa tra 75 e 85%;
  • amido: minimo 10 g

Zona di produzione

L’area di produzione della Patata dell’Alto Viterbese IGP, ricade nel territorio a nord del Lazio, in provincia di Viterbo, compreso tra il lago di Bolsena, l’Umbria e la Toscana. Il comprensorio, zona del complesso vulcanico—vulsino, è caratterizzato da terreni di origine vulcanica ricchi di potassio e da un microclima che risente degli influssi del Lago di Bolsena, zona particolarmente adatta alla coltivazione di questo tubero.
I comuni dell’area IGP ricadenti nella provincia di Viterbo, sono: Acquapendente, Bolsena, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Onano, S. Lorenzo Nuovo, Valentano e Proceno.

In Cucina

La patata dell’alto Viterbese IGP ha un sapore intenso e gradevole.
La conservazione dell’prodotto fresco è consigliata in luoghi freschi e asciutti, meglio se in assenza di luce, mentre il prodotto di IV gamma va conservato ad una  temperatura di 4°C e ha una durata di 8 giorni.

Usi

Le varietà di patate a pasta gialla e buccia gialla sono adatte per tutti gli usi, si prestano in particolare alla cottura in forno e alla preparazione degli gnocchi.
La varietà Jelly è particolarmente indicata per la frittura, grazie alla più alta presenza di sostanza secca.

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